In Piazza Vittorio Veneto (allora Piazza della Dogana), davanti al Palazzo delle Poste si trova il Palazzo delle Ferrovie, costruito nel 1895 su progetto dell’architetto Raimondo Sagors per l’allora Istituto Pensioni degli impiegati del Lloyd Austriaco, passò nel 1913 all’Imperiale Regio Erario per l’amministrazione delle Ferrovie austriache e dopo la Prima Guerra Mondiale divenne la sede delle Ferrovie dello Stato italiano.
Il palazzo, in stile rinascimentale, è costituito da cinque piani con accesso principale su Piazza Vittorio Veneto, secondari su Via Milano, Via Filzi e Via Galatti.
La facciata principale ha un rivestimento a bugnato per i primi due piani, mentre i tre piani superiori sono trattati ad intonaco. Il piano terra presenta una serie di aperture ad arco a tutto sesto, invece le finestre del piano nobile sono arricchite da un timpano triangolare. La facciata presenta una parte centrale con colonne poste su piedistalli alternati a balaustre in pietra e sopra le finestre dell’ultimo piano si trovano dei motivi vegetali e nastri con mensoloni decorati da teste a sostegno della balaustra, collocata sulla sommità dell’edificio c’è una targa con inciso in numeri romani l’anno di costruzione, 1895.
Prima di passare allo Stato italiano ospitò i consolati di Argentina, Norvegia e Portogallo, società armatrici come Adria, Veneta, Florio e Rubattino, le case di spedizioni American Express di New York, la Schenker e la Boemia, numerose associazioni dopolavoristiche, il comando della Milizia Ferroviaria e un Pronto Soccorso della Croce Rossa Italiana e alcune attività commerciali tra cui il negozio di Ignazio de Brull, mentre nella parte posteriore dell’edificio in epoca fascista c’era il Teatro del Dopolavoro Ferroviario, diventato Cinema Vittorio Veneto, inaugurato nel 1949.
A tutt’oggi l’edificio ospita gli uffici delle Ferrovie dello Stato.
A proposito di tale magnifico palazzo,va ricordato che (stranamente) fin dagli anni 50,si svolsero per parecchi anni ,le visite mediche per ottenere in privato la patente di guida su strada.
Grazie per l’avviso e l’ospitalità. Salvatore Cicala