Alle pendici del colle di Scorcola, dove Via Coroneo incrocia Via Fabio Severo, sorge l’Ospedale Militare, costruito tra il 1856 e il 1862 su progetto dell’ingegnere Luigi Buzzi. Il terreno dove fu costruito l’edificio venne acquistato dal Comune nel 1856 da Francesco Guetta, che lo cedette gratuitamente al Sovrano Erario, andando a sostituire il primo ospedale militare, costruito nel 1790, annesso alla Caserma Grande (attuale Piazza Oberdan).
L’Ospedale è realizzato in stile neo gotico e si compone di una palazzina destinata agli uffici amministrativi e di un retrostante edificio con pianta ad H con capacità di accogliere fino a 500 posti letto, collegati fra loro da un corridoio di passaggio. Il complesso ospitò la Scuola dei Cadetti di Fanteria dal 1859 al 1872 e durante il periodo dell’Adriatisches Küstenland (Occupazione Nazista) venne utilizzato dalle forze armate tedesche. Rimase in attività fino al 1988 e in futuro diventerà la Casa dello Studente dell’Università di Trieste.
Il Nuovo Ospedale Militare si presentava all’epoca come un vero gioiello in fatto di scelte architettoniche e strutturali e per l’impiego di nuove tecnologie di costruzione.
Le facciate della palazzina sono caratterizzate da incorniciature decorate che legano le finestre del primo piano a quelle del secondo, da medaglioni lobati e dal balcone traforato con un motivo a quadrifogli, a cui si accede da un’apertura a trifora gotica.
Al centro si innalza una torretta terminante con una balaustra ed un orologio, ai lati l’edificio culmina con delle merlature gotiche.
L’uso del neogotico permise una più libera collocazione delle parti secondo le nuove norme igieniche, pur mantenendo una facciata rappresentativa e decorosa grazie anche allo stile castellato.
All’interno dell’Ospedale era presente anche una cappella riccamente decorata.
L’ospedale si trova alla fine della via Coroneo,ebbene vogliamo dire come nasce questo toponimo? Certo,esso deriva semplicemente dal proprietario Vescovo di Trieste e chiamato Kroner,che verso la fine del settecento lo donò alla comunità,e da qui l’italianizzazione del suo nome in Coroneo!
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