In Via San Michele angolo Via della Rotonda, a due passi dall’Arco di Riccardo, c’è la Rotonda Pancera (o Panciera o Panzera), il miglior esempio di neoclassico in città.
Il progetto fu commissionato dal commerciante triestino Domenico de Pancera e risale al 1806, è attribuito all’architetto Matteo Pertsch, sebbene non ci sia nessuna documentazione al riguardo.
Lo spazio del quartiere non è razionalmente suddiviso in lotti quadrati come il Borgo Teresiano, ma un tessuto urbano frammentario, irregolare a ridosso della città murata; il palazzo quindi si trova a dover assumere una forma a cuneo malagevole, quindi per prima cosa venne realizzato un piano orizzontale, costituito dal piano terra a bugnato, sul quale appoggiare la costruzione.
Sull’angolo acuto viene disegnato un tempio semicircolare caratterizzato da colonne di ordine gigante con capitelli ionici che sorreggono una cornice spessa. Nel muro tra le colonne si aprono tre porte-finestre e sopra quest’ultime si trovano alcuni altorilievi rappresentanti scene di ispirazione greco-romana come eventi eroici della Roma repubblicana, in particolare una vicenda legata a Coriolano, Virginia uccisa dal padre e il sacrificio di Ifigenia. Vi sono inoltre, tra le colonne, delle statue poste su un basamento, raffiguranti Marte e Minerva, realizzate da Antonio Bosa.
All’interno dell’edificio, in corrispondenza della facciata convessa, si trova una sala circolare con la volta a cupola con affreschi attribuiti a Giuseppe Gatteri raffiguranti la storia di Amore e Psiche, così come altri affreschi in una vicina stanza detta “saletta pompeiana”.
A metà dell’800 viveva nella Rotonda la famiglia di Felice Machlig, membro di una Loggia massonica, per questo motivo nacque il sospetto che gli scantinati ospitassero riunioni massoniche. Il tempio era ubicato nella sala sotterranea più vasta e, fino a qualche anno fa, erano visibili degli affreschi tipici della decorazione dei Liberi Muratori. Della loro presenza resta traccia molto evidente anche nei bassorilievi esterni del primo piano, dove sono riconoscibili i simboli massonici per eccellenza: la squadra, il compasso e la livella.
Si parlava addirittura di una serie di passaggi segreti che avrebbero avuto inizio nei sotterranei della Rotonda Pancera e che sarebbero arrivati fin sotto la chiesa di Santa Maria Maggiore, meglio nota come i “Gesuiti”. Le ricerche però, eseguite dalla Società Adriatica di Speleologia, hanno escluso qualsiasi passaggio.
La Rotonda giace oggi in un grave stato di abbandono ed è sfitta dal 1987.
Certamente pregevole opera archittettonica. Però per essere un po realistici,penso alla vicinanza di tale lussuosa dimora….con i postriboli della città .Credo che ne fossero successe delle belle al tempo!
mi sapete dire chi gestisce la sua locazione? grazie