I giorni di Trieste: 1882 – L’impiccagione di Guglielmo Oberdan

Guglielmo_Oberdan

I giorni di Trieste: La città dell’Irredentismo
Teatro Verdi 01/12/2013  –   Prof.ssa Simona Colarizi

Il 20 dicembre 1882 Guglielmo Oberdan fu impiccato nel cortile interno della caserma di Trieste. Per gli austriaci era un traditore che aveva attentato alla vita dell’Imperatore; per gli italiani era un patriota “morto santamente per l’Italia”. Un eroe, dunque, un martire che indicava il compimento del Risorgimento nazionale nella Grande guerra del ’15-’18, non a caso designata come la quarta guerra di indipendenza per la liberazione di tutte le terre ancora “irredente”. Tra queste anche Trieste che aveva atteso con impazienza, secondo una interpretazione oggi messa in discussione, la sua “redenzione”.
Ma chi era Guglielmo Oberdan? Innanzitutto il suo vero nome era Wilhelm Oberdank e nacque nel 1858 a Trieste, allora Impero Asburgico. A vent’anni rivendicò la sua italianità, cambiando il nome e fuggendo a Roma per non servire come militare gli Asburgo. Il 1882 è l’anno più importante per Oberdan, dopo la morte di Garibaldi, che porta in lui un forte turbamento, incontra Matteo Renato Imbriani, il fondatore di Italia Irredenta, che lo spinge al martirio. Progettano infatti di assassinare l’imperatore Francesco Giuseppe in occasione dei grandiosi festeggiamenti per i 500 anni di dedizione di Trieste all’Austria, parte quindi munito di due bombe ma al confine viene scoperto dopo una soffiata.
casermaA questo punto viene condotto in caserma e accusato di alto tradimento, diserzione in tempo di pace, resistenza violenta all’arresto e cospirazione, avendo confessato le intenzioni di attentare alla vita dell’imperatore e il 20 dicembre 1882, impiccato. Ora al posto della caserma c’è la sede del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia, in Piazza Oberdan appunto.
Immediatamente dopo la sua morte Oberdan fu elevato al rango di martire. In conseguenza di ciò aumentarono le adesioni al movimento irredentista, e la lotta contro la supremazia austriaca raggiunse il suo picco.

Giosuè Carducci scriverà un epigrafe in suo ricordo:
« IN MEMORIA XX DICEMBRE 1882 GUGLIELMO OBERDAN MORTO SANTAMENTE PER L’ITALIA, TERRORE AMMONIMENTO RIMPROVERO AI TIRANNI DI FUORI AI VIGLIACCHI DI DENTRO – GIOSUÈ CARDUCCI XX DICEMBRE 1907. »

guglielmo-oberdan-targaI “vigliacchi di dentro” è l’Italia che firma con Austria e Germania la Triplice Alleanza, rinunciando per iscritto alla pretesa dei territori irredenti, Trento e Trieste.
Oberdan viene citato anche nella Canzone del Piave “Fu sacro il patto antico: tra le schiere, furon visti risorgere Oberdan, Sauro, Battisti.” e soprattutto l’Inno a Oberdan “Morte a Franz, viva Oberdan!”.

Fu detto che Trieste era una città irredenta che attendeva con impazienza la sua italianità ma ad oggi è stato parzialmente messo in discussione, il popolo e la classe dirigente si sentivano certamente italiani ma “irredentismo”, nell’accezione dell’inventore della parola, Imbriani, evocava un progetto di distacco violento dall’Impero, uno strappo con la  storia, una modifica dei confini e un passaggio all’Italia. La maggioranza dei triestini non era sicuramente protesa verso tale progetto, ma tale versione fu venduta come vera durante gli anni del Fascismo, come un sogno di Trieste, distorcendo la Storia, infatti la maggioranza voleva solo protezione dell’identità italiana, cioè la libertà di sentirsi italiani e una forte autonomia.
kNel 1848 c’era stato in tutta Europa un risveglio delle nazionalità in tutti gli Imperi (Russo, Ottomano, Austroungarico) e una rivendicazione di tutte le identità nazionali. L’Impero Asburgico fu sconvolto da tumulti e proteste, Trieste però andò controcorrente, non si schierò e fu ricompensata per questa fedeltà nel 1849 con l’elevazione a Città Imperiale, una cosa non da poco poiché ottenne una grande autonomia e una gestione quasi tutta locale, soprattutto fiscale.Wappen_von_Triest Le cose però ormai erano cambiate, nel 1860 fu dichiarata l’Unità d’Italia, c’era finalmente una nazione a cui fare riferimento, e nel 1866 durante la Guerra Austro Prussiana, Italia e Austria si scontrarono su posizioni opposte, accendendo gli animi.
A Trieste i gruppi etnici e culturali principali erano tre: Italiani, Austriaci e Slavi. Il flusso migratorio dalle compagne era continuo, e la città andava via via espandendosi, facendo sì che la coscienza nazionale si concentrasse e crescesse. Tuttavia gli italiani ebbero un salto demografico in negativo, se ai primi dell’800 erano la terza etnia dell’Impero, ai primi del’900 erano appena 1,5% rispetto alle altre ma soprattutto Trieste era il centro urbano con più Sloveni, addirittura più di Lubiana, quindi la maggioranza italiana di Trieste era messa fortemente in discussione, creando una volontà di difendere a tutti i costi la cultura italiana.
piazzafrancescogiuseppe (1)

Parallelamente lo sviluppo del Porto crea una grande massa proletaria e facendo diventare molto forti i socialisti, che però cercano sempre di ostacolare ed evitare lo scontro fra etnie, anche se ormai le correnti anti-slave (di cui faceva parte anche Oberdan) sono molto forti e inarrestabili.

Nel 1882, come già detto, l’Italia firma la Triplice Alleanza con Austria e Germania, rinunciando formalmente a Trieste.  La classe dirigente della città allora cerca di mantenere lo status quo, ma ormai è impossibile, le forze in gioco sono troppo forti e nuvole nere cominciano ad affollarsi sull’orizzonte dell’Impero Austroungarico.

L’Italia d’altro canto ha a che fare con due problemi:

  • Questione Esterna – l’irredentismo di territori ancora sotto occupazione straniera come Trieste, Istria, Dalmazia, Nizza, Savoia, Corsica.
  • Questione Interna – l’Italia aveva un’eredità pesante, come scrisse Massimo D’Azeglio “fatta l’Italia, bisognava fare gli Italiani” c’era da compiere ancora molto, non si riconoscevano ancora nella loro nazione, e il trasformismo non aveva fatto altro che aumentare la delusione e la percezione della distanza tra l’Italia sognata e l’Italia reale, di cui si scoprirono limiti e arretratezze, il popolo non era coese e si sentiva distante dai miti risorgimentali.bpr-irr04a-590x397

Per questo prosperano i nazionalisti, che rilanciano il mito della Grande Italia, un’idea di potenza della Nazione che risolve entrambe le questioni, ma porta inevitabilmente ad una guerra. Gli Italiani diventano Italiani combattendo e morendo per la Patria.

cammarano_risorgimento_ufs--400x300Scrive Giani Stuparich:
La storia d’Europa, nonostante le divisioni statali e nazionali, è storia unitaria, e in Europa i popoli si accordano o periscono, ma per accordarsi è necessario che siano liberi.

L’Italia si sta muovendo, è in fermento e per la prima volta Trieste si sente parte attiva di questo cambiamento… l’Italia è disposta a versare sangue per averla.

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Informazioni su danieledemarco

La storia di Trieste attraverso i suoi palazzi, monumenti, targhe, vie e piazze. - Daniele De Marco http://scoprendotrieste.it
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5 risposte a I giorni di Trieste: 1882 – L’impiccagione di Guglielmo Oberdan

  1. Salvatore Cicala ha detto:

    Non vorrei essere polemista,bene Francesco Giuseppe voleva favorire il pan slavismo e fece nascere l’irredentismo,giusto sbagliato?Però perché nessuno dice mai ,che Oberdan voleva uccidere un Dio?Si perché per i Triestini di allora ,a qualunque ceto o razza appartenesserro,per loro tale era appunto. Oberdan dopo aver ricevuto la protezione l’istruzione ,e una borsa di studio dagli Austriaci,divenne prima disertore,poi terrorista con le famose bombe lanciate in corso(due morti) e quindi potenziale regicida. Vista così la questione fa pensare credo, o no? la mia intenzione?E’ voler contestare le versioni ufficiali perché non ci propongono mai il contraddittorio.

  2. Salvatore Cicala ha detto:

    Un piccolo aneddoto in tema:la Gioseffa,sua madre,che allora abitava in via Carpison,per un mese non potè uscire di casa per andare a fare la spesa,poichè i triestini,la oltraggiavano e la insultavano,per il figlio regicida! Aspetto poco conosciuto ma reale che si cerca sempre enfatizzando l’eroe,di nascondere! Inoltre se per l’italia di allora Francesco Giuseppe veniva chiamato e giustamente:”l’imperatore degli impiccati” ebbene strano ma vero per Trieste non era affatto così,”

  3. Salvatore Cicala ha detto:

    alla professoresa Simona Colarzi che presumo insegni storia,bisognerebbe dire certe cose perchè solo enfatizzando e mitizzando presunti eroi non si crea quella Europa Unita che si sta cercando di fare .Aspetto se di piacere una rsposta.Abasso i mito e i finti eroi a qualunque Paese essi appartengono sono delle false icone quasi tutti. Lo posso ampiamente provare!

  4. Salvatore Cicala ha detto:

    La storia è sempre stata scritta …non solo dai vincitori(ovvio)ma bensì anche dai privilegiati appartenenti all’alta borghesia,i nostri Slataper (il mio carso) Stuparc(la guerra del 15) ed altri,perfino i luminati storici non appartengono al popolo (non ai comunist badate bene),forse per la prima volta nelle storia di migliaia di anni,grazie a rubriche come questa ,e all’Internet,l’uomo della strada può dire la propria opinione e spiegare verità tristemente nascoste,.per questo affermo che gli storici non dicono bugie,ma spessissimo con grande maestria dettata dalla ottima preparazione “ommettono” parte della verità.Per questo semplice motivo che mi propongo senza tema di smentite,di far conoscere anche l’altra faccia della medaglia! Grazie per l’ospitalità e per lasciar rivelare la verità nascosta.Un esempio? Oberdan fu impiccato nel 1882 ,ma in che data iniziarono le manifestazioni di rimembranza in suo ricordo?

  5. OberdanVita ha detto:

    Oberdan è stato un importante figura storica, sicuramente si possono fare molti approfondimenti a riguardo e spero si faranno col tempo.

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